Cinque film internazionali in streaming ora

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May 24, 2023

Cinque film internazionali in streaming ora

Pubblicità Supportato da Le scelte di questo mese includono una commedia francese agrodolce, un drammatico dramma social-realista serbo, un documentario messicano su un vero crimine e altro ancora. Di Devika Girish Ascoltalo in streaming su Mubi. Chiunque

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Le scelte di questo mese includono una commedia francese agrodolce, un drammatico dramma social-realista serbo, un documentario messicano su un vero crimine e altro ancora.

Di Devika Girish

Ascoltalo in streaming su Mubi.

Chiunque abbia un critico interiore iperattivo si sentirà visto e ascoltato da questo lungometraggio d'esordio agrodolce dell'illustratrice e regista Céline Devaux, che racconta il percorso di una donna francese di mezza età che fa i conti con il dolore e il fallimento professionale. Mentre Jeanne (Blanche Gardin) affronta le conseguenze del suicidio di sua madre e il collasso televisivo della sua stessa invenzione per liberare l'oceano dalle microplastiche, Devaux immagina l'ansia della sua protagonista come una figura animata che la tormenta costantemente, esprimendo i peggiori pensieri di Jeanne su se stessa. Questa ingegnosa presunzione è una delle tante stranezze ispirate che infondono "Tutti amano Jeanne" con arguzia e fascino, senza sminuire i suoi temi più seri.

Con un montaggio vivace e colori brillanti, il film si svolge come una storia di fantasia. Jeanne si reca a Lisbona per ripulire l'appartamento di sua madre e venderlo per salvarsi dalla bancarotta. Lungo la strada incontra Jean (Laurent Lafitte), uno sciocco cleptomane che afferma di conoscerla dai tempi della scuola. Mentre Jeanne affronta i ricordi difficili (e persino le allucinazioni spettrali) di sua madre e gli incontri esasperanti con il suo ex, il suo cammino continua a incrociarsi con quello di Jean, il cui aspetto stravagante lentamente si sgretola per rivelare le sue battaglie con la salute mentale. Pieno di calore e speranza, "Tutti amano Jeanne" è un racconto leggero come l'aria sul tema più pesante: la lotta degli adulti per amare se stessi.

Trasmettilo in streaming su Ovid.

Questo dramma sui fallimenti della burocrazia corrotta non usa mezzi termini: nella scena iniziale, una donna (Nada Sargin) irrompe nel cortile di una fabbrica con due bambini al seguito, si versa addosso benzina e si dà fuoco. È la moglie di Nikola (Goran Bogdan), che è stato licenziato da una fabbrica due anni fa e gli sono ancora dovuti lo stipendio in sospeso e la buonuscita. La povertà e la fame l'hanno portata alla follia, e questo spettacolo di sofferenza autoinflitta è la sua ultima risorsa.

Eppure il film ha in serbo solo altro dolore in serbo per lei e per noi. Viene mandata in ospedale per riprendersi e i suoi figli vengono portati via dai servizi sociali. Quando Nikola, che trascorre le sue giornate facendo lavori edili stagionali, cerca di riavere i suoi figli, gli viene detto che la sua mancanza di un lavoro a tempo pieno lo rende inadatto a prendersi cura di loro. Di fronte a un enigma kafkiano senza via d’uscita, Nikola parte a piedi per Belgrado – a 300 miglia di distanza – per presentare un ricorso di persona al ministero.

Nikola incontra sia disgrazie che piccole gentilezze lungo la strada, così che il suo viaggio diventa una vetrina della società serba, dei poteri che sfruttano e delle persone che perseverano. Mentre intraprende questa ricerca di Sisifo, il regista, Srdan Golubovic, mantiene un tono austero e realistico che si abbina alla performance eroicamente stoica di Bogdan: un'evocazione tagliente della testardaggine che solo i più disperati possono evocare.

Ascoltalo in streaming su Tubi.

Ambientato nella provincia del Free State del Sud Africa, dove famiglie bianche e cristiane si prendono cura di vasti campi di mais giallo oro, il lungometraggio di Etienne Kallos intreccia fili di formazione, queerness, resa dei conti coloniale e orrore pastorale in un infiammabile thriller domestico. . Il film colpisce per la sua vivida evocazione del mondo insulare dei contadini del Free State. Alternando inquadrature di terreni agricoli spazzati dal vento e primi piani claustrofobici di volti, Kallos evoca l'ambiente riparato e prevalentemente macho in cui cresce il sensibile Janno (Brent Vermeulen), cercando diligentemente di compiacere la madre religiosa e il padre burbero. Quando sua madre porta in famiglia un altro adolescente - Pieter (Alex van Dyk), un orfano e tossicodipendente salvato dalla strada - le routine familiari della vita di Janno vengono sconvolte e segreti e sentimenti repressi emergono. Kallos sta attento a non sopravvalutare nessuno dei temi del film. Invece, permette che le atmosfere calibrate e le fantastiche performance dei due protagonisti suggeriscano idee più grandi: sul salvatorismo che può essere alla base dell'adozione, sulla paura razzializzata che spinge le comunità bianche sudafricane a isolarsi e sulla mascolinità tossica che è così inerente all'imperialismo.